di Mario Garofalo È necessario considerare, senza pregiudizi, che il fenomeno del brigantaggio postunitario, così come lo documenta Franco Molfese nel 1964, costituisce espressione concreta delle contraddizioni fondamentali tra le masse contadine del Sud e lo Stato nazionale emergente, il quale, pur proclamando libertà e unità, impone con la forza norme e vincoli economici e militari che riducono a miseria e sottomissione la vita quotidiana delle popolazioni subalterne. In questa prospettiva i briganti appaiono come soggetti che, pur nella loro frammentarietà organizzativa, cercano di affermare una propria autonomia di fronte al nuovo ordine borghese, rivelando che la resistenza del popolo si manifesta in forme concrete di opposizione, di sopravvivenza e, infine, di dignità anche a costo della vita. L’azione repressiva dello Stato, con centoventimila uomini inviati contro poche migliaia di insorti, con villaggi incendiati, civili fucilati e terre occupate, rappresenta un tentativo...
Controsud è uno spazio di ricerca critica che interpreta la storia dal punto di vista del Sud e delle classi subalterne, dal pre-Risorgimento all’Unità d’Italia. Pur senza rinnegare l’ideale unitario, evidenzia fratture, rapporti di forza ed egemonie tuttora presenti. Curato dallo storico Mario Garofalo, intreccia passato e presente per leggere la questione meridionale in chiave politica e comprenderne il ruolo nell’Italia contemporanea