Antonio Bianco: “Il Sud non chiede assistenza, ma giustizia”. La Campania come specchio del Mezzogiorno: tra diseguaglianze, evasione fiscale e una questione irrisolta che interroga l’intero Paese
Editoriale
di Mario Garofalo
Parlare oggi del Mezzogiorno significa ancora fare i conti con un Paese diviso. Ogni stagione politica promette svolte, piani di rilancio, nuovi fondi e opportunità. Ma dietro le parole restano i numeri: meno investimenti, meno servizi, meno fiducia. Il Sud continua a essere considerato una parte da sostenere, non una risorsa strategica per l’Italia intera.
Eppure, il Mezzogiorno non manca di energie, intelligenze o talento. Manca piuttosto un sistema capace di riconoscerne il valore e di garantire pari condizioni di sviluppo. È una questione di giustizia, prima ancora che di economia.
Nel contributo che segue, Antonio Bianco affronta con rigore e passione il caso della Campania, osservandolo nel contesto delle prossime elezioni regionali. Ma la sua analisi va oltre l’attualità politica: tocca il cuore della Questione Meridionale, quella frattura storica che continua a segnare la vita economica, sociale e civile del Paese.
Disparità nella spesa pubblica, evasione fiscale, carenza di infrastrutture, scelte politiche che accentuano invece di colmare i divari: sono i volti diversi di una stessa ingiustizia territoriale. Un sistema che continua a distribuire in modo diseguale risorse e opportunità, alimentando un circolo vizioso di sfiducia e rinuncia.
Con questo articolo, ControSud sceglie di riaccendere il dibattito partendo da una domanda che riguarda tutti: vogliamo un’Italia che accetta di convivere con le sue diseguaglianze, o un Paese capace di superarle, riconoscendo pari dignità a tutte le sue terre?
Segue l’articolo integrale di Antonio Bianco:
Questione Meridionale ed evasione fiscale sono i fantasmi che aleggiano sul voto in Campania
di Antonio Bianco
Il voto del 23 e 24 novembre in Campania metterà a nudo le intenzioni dei partiti e dei singoli candidati alla presidenza.
La Campania, insieme al Sud, vive la tremenda sorte di regione ridotta al rango di sorellastra, con le infrastrutture obsolete, la sanità pubblica che arretra rispetto a quella privata accreditata, la migrazione dei giovani in cerca di lavoro. Giovani sradicati dai loro affetti, dalla loro terra, lasciata nelle mani dei vecchi in un malinconico declino senza possibilità di resurrezione. La Campania Felix è un miraggio che abbaglia ma non ristora, il suo presente rimane impigliato nella Questione Meridionale, mai affrontata, mai risolta, sopraffatta dal pregiudizio del popolo del Nord Italia che considera i campani, in particolare i napoletani, fannulloni e nulla facenti aggrappati alle mammelle del Bel Paese mentre cantano e suonano il mandolino.
La realtà racconta ben altro, le risorse finanziarie sono dirottate scientemente verso il Centro-Nord, dotato di migliori servizi pubblici applicando il criterio della spesa storica, modalità adattata alle risorse del PNRR. In un momento storico così complesso, nelle regionali del 23 e 24 novembre un ruolo chiave sarà assunto dai candidati meridionalisti-progressisti e unitari presenti nelle liste di Fico Presidente. Il loro contributo con interventi in dibattiti, articoli, saggi e libri ha disvelato il grande imbroglio del Sud “pappone” e dissipatore delle risorse elargite dallo Stato Centrale.
I campani vogliono risposte semplici e concrete ai loro bisogni quotidiani, l’agire politico del prossimo governo della Campania dovrà privilegiare l’equità ed il bene comune iniziando a “captare” le risorse finanziarie da coloro che evadono e foraggiano il malaffare e la delinquenza organizzata. Un ruolo incisivo e determinante dovrà essere assunto dalla Campania nella Conferenza Stato-Regioni, organismo che determina le sorti finanziarie della nostra regione e dell’intero Sud nell’ottica di riunificare il Paese. In quella sede, ed in parlamento, dovranno essere sconfitti gli egoismi ed i localismi nati con l’autonomia regionale differenziata, figlia della Questione Meridionale. I problemi della Campania sono ben noti, vanno individuate le risorse finanziarie, scanditi i tempi e le modalità per risolverli, pena lo spopolamento ed il declino socio-culturale ed economico della nostra terra.

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